L’obesità e il sovrappeso sono riconosciute come patologie croniche ad alto rischio per la salute pubblica. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano come l’obesità sia responsabile di circa l’80% dei casi di diabete di tipo 2, del 55% dei casi di ipertensione arteriosa e del 35% dei casi di cardiopatia ischemica. 1
La raccomandazione di ridurre il peso corporeo quando è elevato è sostanziata dalla relazione diretta che intercorre tra obesità e aspettativa di vita. 1
A dispetto di quanto si possa pensare, il trattamento dell’obesità a lungo termine è complesso: richiede una conoscenza approfondita delle innumerevoli sfumature psicologiche e di condizioni cliniche e funzionali del singolo paziente. L’intervento specialistico deve perciò basarsi su un approccio integrato che unisca competenze professionali diverse. 1
Per individuare il percorso terapeutico più adatto al singolo paziente un gruppo di esperti della Società Italiana di Obesità (SIO) ha elaborato il sistema di stadiazione EOSS, che individua 5 stadi per la fenotipizzazione della patologia e l’algoritmo di cura SIO finalizzato a migliorare la qualità della vita del paziente obeso. 1 Sebbene il punto di forza dell’EOSS risieda nella capacità di identificare i pazienti a più alto rischio di mortalità, secondo i suoi stessi autori non è esente da limiti intrinseci. 1