Dates
{{getCountryDateFormat("06/07/2023" + " - " + "06/07/2023", "", "", "at 17:30 - 18:30")}}
Durata
Prof. Nicola Napoli
Ordinario di Endocrinologia presso il Campus Bio-Medico di
Roma
Direttore Patologie osteo-metaboliche e della tiroide
Dott.ssa Maria Elena Lunati
Dirigente Medico c/o U.O. di Diabetologia e Endocrinologia, ASST Ospedale FatebeneFratelli – Sacco, Milano
Dott. Alessandro Rizzi
UOSD Diabetologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli, Roma
Le linee guida nazionali ed internazionali raccomandano l’uso della metformina come primo farmaco in monoterapia per la cura del diabete tipo 2 con l’indicazione ad aggiungere un secondo farmaco solo al fallimento della metformina.
Un ritardo nell’intensificazione del trattamento porta ad una riduzione dei pazienti che riescono a raggiungere il target di HbA1c <7%. Dati SID-AMD mostrano un problema di inerzia terapeutica: spesso l’intensificazione della terapia con l’aggiunta di un secondo farmaco è ritardata, permettendo così lunghi periodi di iperglicemia che predispongono all’insorgenza delle complicanze.
L’intervento tempestivo permetterebbe di migliorare la gestione del DMT2 sia nel controllo glicemico, sia nella gestione dei rischi cardio metabolici associati alla patologia. Pertanto, è fondamentale fare il punto sulle novità terapeutiche alla luce delle più recenti evidenze scientifiche internazionali, soprattutto riguardo alle innovazioni terapeutiche nella classe dei GLP1RA e degli analoghi dell’insulina di ultimissima generazione, approfondendo i benefici apportati da questi in termini di efficacia, semplificazione e maggiore aderenza alla terapia con conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti.
Le linee guida ADA-EASD raccomandano di utilizzare nei pazienti ad alto rischio CV, subito dopo la metformina, i GLP1ra e gli SGLT2i, sottolineando l’importanza di utilizzare queste nuove classi di farmaci fin alle fasi precoci della malattia.
Novo Nordisk si impegna da 100 anni, a partire dalla sua fondazione, mettendo il paziente al centro degli sforzi della ricerca farmacologica e clinica e della partnership con il mondo clinico.